INFORMATIVA SULL’ADEGUAMENTO AI VOLUMI MINIMI DI PLASMA RACCOLTO IN AFERESI
Il DM del 2 novembre 2015 “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti” ha introdotto i volumi
minimi per le donazioni di plasma in aferesi: 600 cc al netto dell’anticoagulante per la plasmaferesi e 450, sempre al netto, per la plasma-
piastrine.
Questi limiti sono stati ulteriormente ribaditi da due circolari, una del Centro Nazionale Sangue e una del Ministero della salute.
Per tale motivo la quantità di plasma lordo raccolto dovrà necessariamente essere impostata ad almeno ml 730 per ottenere la quantità
netta richiesta.
Tale variazione comporta inevitabilmente un allungamento dei tempi della procedura che si attesteranno sui 55-60 minuti rispetto agli attuali
35-40 minuti. Inoltre alle donatrici con peso corporeo inferiore ai 58 Kg sarà necessario infondere 250 ml di soluzione fisiologica per
rimpiazzare e mantenere la stabilità del volume sanguigno (Raccomandazione Europea R 95/15).
Dalle prime prove effettuate le donne spesso riescono comunque a concludere la plasmaferesi in tre cicli, mentre i maschi si attestano
tra i quattro e, più spesso, i cinque cicli. Quei pochi che non riuscissero a raccogliere in cinque cicli la quantità
indicata nel DM, per evitare che procedure si allunghino ben oltre l’ora, saranno, nostro malgrado, ritenuti non idonei alla raccolta del
plasma.
Per quanto riguarda la plasma-piastrinoaferesi, i Servizi trasfusionali del Friuli Venezia Giulia hanno concordato di effettuare la raccolta
attraverso la modalità cosiddetta delle “piastrine secche”. In pratica le piastrine raccolte non saranno più sospese in plasma ma in un liquido
conservante. Tale metodo consente di recuperare la quantità di plasma che con il metodo precedente serviva a mantenere vitali e attive
le piastrine. In questo modo sarà abbastanza agevole raccogliere i 450 cc netti di plasma senza allungare i tempi della procedura.
Un altro vantaggio di questa strategia è rappresentato dal fatto che, non essendo più i concentrati di piastrine sospesi in plasma, non esiste
più il rischio TRALI nei riceventi e si potranno riabilitare alla donazione di piastrine tutte le donne attualmente sospese per TRALI
(storie di gravidanze o di parto).